Cinofilia anno 2050
Con queste parole un collega educatore cinofilo ci descrive il panorama italiano
Tanti passi avanti sono stati fatti nella cinofilia italiana tanto da ridurre la competizione, tutta!
Al momento la situazione è idilliaca, la descrivo con molta gioia e soddisfazione.Tutti i neo proprietari prima di far entrare un cane nella loro vita si rivolgono ad un professionista dell’educazione cinofila per ricevere i giusti consigli sulla tipologia di cane da adottare nella propria vita.
I professionisti dell’educazione sono iscritti ad un unico albo riconosciuto dallo stato italiano, con tanto di codice deontologico, e per iscriversi occorre fare una esame piuttosto complesso tenuto da una commissione severa.
L’approccio e la ricerca di noi professionisti del settore è ormai un gesto semplice da compiere per i proprietari.
Questo ci rende dei professionisti più sereni non più legati al passaparola.
Tutte le associazioni animaliste o i gestori di canili o rifugi privati devono svolgere un corso teorico pratico per gestire al meglio i cani.
Le collaborazioni tra professionisti dell’educazione e il mondo dei canili si sono intensificate raggiungendo ottimi risultati: migliore la qualità della vita dei cani ospiti dei canili e le adozioni sono il fiore all’occhiello di ogni struttura.
Gli abbandoni ed il randagismo sono drasticamente calati come fenomeni. Grazie a campagne di controllo per i microchip e sensibilizzazioni alla sterilizzazione.
Un vero successo e una responsabilità divisa tra professionisti dell’educazione, veterinari, canili, allevatori.Gli allevatori riconosciuti sono periodicamente controllati da commissioni preposte. Il dovere di un allevatore è quello di tutelare una razza e il patrimonio morfologico e genetico.
I controlli sono severi poiché non è nell’interesse di nessuno essere mercanti di cani, al momento non c’è quasi più nessun privato che fa fare cucciolate: controlli e tasse sono troppi!
Gli educatori cinofili collaborano e si rispettano, ma francamente con la nuova entrata dell’albo molti truffatori o educatori part time hanno smesso di professarsi tali.
Questo ha snellito notevolmente il panorama dei professionisti, rendendoli tali finalmente.
Il livello della formazione dei professionisti nell’ultimo decennio è cresciuto sensibilmente e positivamente.
Non ci sono più quelle sciocche diatribe che tenevano alcuni professionisti o presunti tali, a seguire commenti su commenti sui social network.
Innanzitutto un professionista serio che deve lavorare sul campo non ha tutto questo tempo per seguire le discussioni social, e per i dibattiti abbiamo imparato a farli nei convegni di categoria.
Sarebbe impensabile ai giorni d’oggi, pensare soltanto a quelle interminabili e ridondanti discussioni su “Collare o Pettorina?”
Questo è passato remoto!Tutte le fonti bibliografiche di studi etologici, ortopedici e comportamentali sui benefici della pettorina e l’inutilità del collare fisso o a strozzo sono facilmente consultabili su ogni sito o blog o social dove si parli di cani.
E’ stato difficile perché l’utilizzo del collare era molto diffuso e molti professionisti hanno dovuto fare grossi aggiornamenti per smettere di utilizzare collari fissi o a strozzo, però ci siamo riusciti.
L’utilizzo della pettorina è assodato, i collari si usano solo per un vezzo estetico del proprietario ma non ci si aggancia il collare!
Cinofilia anno 2019
Corre l’anno 2019 e la realtà non è assolutamente quella descritta dal collega del futuro.
Eccoci qui con le nostre riflessioni tra presente e futuro.
All’orizzonte ancora troppi tuttologi sempre pronti a dispensare consigli non richiesti, idee.
I professionisti dell’educazione annaspano ancora nel torpore di una professione non riconosciuta, del precariato sociale e professionale, dei colleghi poco corretti.
Il livello di formazione purtroppo non è ancora omogeneo e ottimo.
Troppi si improvvisano, troppi non conoscono i propri limiti, troppi sono poco onesti.
Per tutto il resto – canili, randagismo, sterilizzazione,allevatori – siamo ancora in alto mare.
Colleghi…un appello, o un monito, fate voi: cerchiamo di impegnare il nostro tempo non nelle discussioni sui social ma per uscire dal medioevo in cui siamo. Diatribe sulle malefiche pettorine e i benefici collari non dovrebbero più esistere.
In conclusione citiamo le fonti bibliografiche.
Testo curato da Turid Rugaas con studi universitari
- Versione Italiana (PDF)
- Versione Inglese (PDF)
Bibliografia solo per citarne alcuni:
- Studio condotto dagli psicologi canini Dr. Anders Halgren, in cooperazione con alcuni psicoterapisti e osteopati. Per approfondimenti sullo studio si consiglia la lettura di “Dogs with back problems”.
- Pauli AM, Bentley E, Diehl KA, Miller PE 2006. “Effects of the application of neck pressure by a collar or harness in intraocular pressure in dogs” Journal of the American Animal Hospital Association. Vol.42, 207-211