Don't shoot the dog

Vox populi

I cani sono imprevedibile dunque le cose terribili, accadono. Non è colpa di nessuno. È colpa di tutti! Il cane aggressivo va soppresso. Certe razze non dovrebbero esistere! I cani vanno tenuti al guinzaglio, e con la museruola.

Don't shoot the dog educazione cinofila Francesca Trani

Le cose accadono, anche se terribili: questo è vero.

Cercare un colpevole, un capro espiatorio, non dà giustizia a nessuno e non aiuta a comprendere i problemi. Occorre occuparci delle responsabilità di ognuno, se si desidera risolvere. Quando un cane di proprietà aggredisce un qualsiasi altro essere vivente la responsabilità è di noi esseri umani. Se un cane uccide un altro cane o ferisce gravemente una persona questi non sono fatti di cronaca ma, bensì, questioni che riguardano la collettività.

Il cane domestico che vive nelle nostre città e alberga nelle nostre case è una nostra TOTALE ed UNICA responsabilità.

In quanto responsabili noi abbiamo il dovere di conoscerli, imparare a gestirli, proteggerli e tutelarli dagli altri e, in alcuni casi, da loro stessi.
Nell’ immaginario collettivo i cani ora rivestono il ruolo di quello che in pieno imperialismo era il ” mito del buon selvaggio”.

Sono viste come creature buone a prescindere, meritevoli di amore pressoché egoistico, quasi incapaci di una vita autonoma ed indipendente rispetto alla nostra.

In quest’ottica quando succede una “tragedia” o – semplicemente – una fatalità, come piace dire a molti, allora il cane perde lo status di “buon selvaggio” ma diventa una creatura terribile, di mitologica memoria.

Questa schizofrenia rappresenta la nostra responsabilità che non viene affrontata.

  • Il cane è un animale in grado di sopravvivere nonostante l’interazione con noi
  • Il cane è un predatore e pertanto il suo apparato muscolo scheletrico, il suo cervello e il suo istinto sanno come comportarsi, sanno come reagire
  • Il cane è un animale e – pertanto – potenzialmente pericoloso come ogni animale, essere umano incluso

Quindi la schizofrenia e l’isterismo non aiuteranno a comprendere ciò che succede. Il cane va rispettato, protetto e tutelato con intelligenza e umiltà da ogni essere umano che abbia a che fare con un qualsiasi individuo di questa specie.

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Questo articolo poteva intitolarsi soltanto "Don't Shoot the dog" come un bellissimo libro scritto da Kareen Pryor

nel quale un problema poteva trovare diverse soluzioni dalla più punitiva - shoot the dog - alla più intelligente - don't shoot the dog.

La risoluzione più intelligente prevedeva una grossa dose di coraggio ed umiltà per essere messa in atto.
Quando ci sono accadimenti terribili cerchiamo di “don’t shoot the dog” ma di scavare e ricercare soluzioni responsabili.
Il libro, pressoché introvabile al momento, è stato magistralmente tradotto dalla collega Chiara Gentileschi.

Su Amazon trovate l’originale in inglese