Le cose accadono, anche se terribili: questo è vero.
Cercare un colpevole, un capro espiatorio, non dà giustizia a nessuno e non aiuta a comprendere i problemi. Occorre occuparci delle responsabilità di ognuno, se si desidera risolvere. Quando un cane di proprietà aggredisce un qualsiasi altro essere vivente la responsabilità è di noi esseri umani. Se un cane uccide un altro cane o ferisce gravemente una persona questi non sono fatti di cronaca ma, bensì, questioni che riguardano la collettività.
Sono viste come creature buone a prescindere, meritevoli di amore pressoché egoistico, quasi incapaci di una vita autonoma ed indipendente rispetto alla nostra.
In quest’ottica quando succede una “tragedia” o – semplicemente – una fatalità, come piace dire a molti, allora il cane perde lo status di “buon selvaggio” ma diventa una creatura terribile, di mitologica memoria.
Questa schizofrenia rappresenta la nostra responsabilità che non viene affrontata.
- Il cane è un animale in grado di sopravvivere nonostante l’interazione con noi
- Il cane è un predatore e pertanto il suo apparato muscolo scheletrico, il suo cervello e il suo istinto sanno come comportarsi, sanno come reagire
- Il cane è un animale e – pertanto – potenzialmente pericoloso come ogni animale, essere umano incluso
Quindi la schizofrenia e l’isterismo non aiuteranno a comprendere ciò che succede. Il cane va rispettato, protetto e tutelato con intelligenza e umiltà da ogni essere umano che abbia a che fare con un qualsiasi individuo di questa specie.