L’arrivo di un cucciolo in famiglia è sempre una ventata di felicità.
Come possiamo evitare che questo lieto evento si trasformi in “tempesta” a causa di poca esperienza o cattiva informazione?
Partiamo da alcune nozioni sui vaccini cercando di chiarire cosa è un piano vaccinale e quali siano le reali esigenze del nuovo arrivato per evitare che corra rischi.
I piani vaccinali per cane e gatto cui facciamo riferimento sono quelli suggeriti dalla WSAVA (World Small Animal Veterinary Association).
La WSAVA distingue i vaccini in CORE ( Parvovirosi, Cimurro ed Epatite Infettiva) e NON CORE (Parainfluenza canina, Bordetella Bronchiseptica, Borreliosi e Leptospirosi).
I primi, che proteggono i nostri cani da malattie infettive gravi, potenzialmente mortali, spesso causa di problemi secondari permanenti, inducono una protezione molto lunga (5/7 anni) e ne viene consigliata sempre la somministrazione. Il richiamo, in Italia, è consigliato non prima di 3 anni.
I secondi, che forniscono una immunità più breve e per i quali viene consigliato un richiamo annuale, andrebbero somministrati solo dopo aver effettuato una valutazione della situazione epidemiologica locale e dello stile di vita del cane e, quindi, solo se effettivamente necessari.
Le linee guida WSAVA suggeriscono di terminare il piano vaccinale a 14/16 settimane senza definire la data della prima somministrazione.
Un cucciolo che nasca da una femmina adeguatamente immunizzata e che venga correttamente allattato prende, con il colostro (il latte prodotto dalla mamma nei primi due/tre giorni dopo il parto), tutti gli anticorpi necessari alla sua protezione dalle malattie infettive per le prime settimane di vita.
Questi anticorpi, che diminuiranno fino a scomparire nel corso delle prime 12 settimane, potrebbero interferire con una vaccinazione effettuata in una fase troppo precoce rendendola inefficace.
Ponendo la data della prima vaccinazione intorno alla 10/12 settimana è possibile dunque limitare al massimo le interferenze degli anticorpi materni dando al cucciolo una copertura immunitaria ottimale che verrà garantita con il richiamo alla 16 settimana.
Secondo l’etologia classica la vita del cane è caratterizzata dal susseguirsi di alcune fasi, definite Periodi Sensibili, in ciascuno dei quali il cane sviluppa le capacità
neuro-sensoriali e gli apprendimenti grazie ai quali potrà interpretare e gestire “più o meno abilmente” l’ambiente in cui si trova.
In questi periodi apprendono facilmente e memorizzano a lunga scadenza tutte le competenze specifiche di base.
Il Periodo di Socializzazione fissato tra la 3 e la 12 settimana, secondo nuove acquisizioni sembra protrarsi fino alla pubertà.
Nella fase iniziale di questo periodo è fondamentale la figura materna alla quale dovrà prima affiancarsi e poi sostituirsi il gruppo umano di acquisizione.
Ovviamente un cucciolo che ha avuto possibilità di fare esperienze, protrae la sua fase di “apprendimento” fino a tempi molto più lunghi mentre un cucciolo “deprivato” o mal socializzato, oltre i tre mesi di età ha grandi difficoltà di recupero.
Viste queste premesse sembrerebbe quasi impossibile conciliare i tempi vaccinali con le necessità di socializzazione.
In realtà, prendendo qualche precauzione e sfatando qualche mito, è facile permettere al nostro cucciolo di fare vita di società senza correre rischi sanitari.
Non è vero che un cucciolo “non deve toccare terra fino al secondo vaccino”!
E’ vero che dobbiamo evitare che frequenti spazi nei quali possa avvenire il passaggio di soggetti non immunizzati e potenzialmente pericolosi.
Potete tenere il cucciolo in braccio e portarlo con voi, in modo che possa conoscere il mondo esterno con tutte le sue insidie, mettendolo a terra in luoghi sicuri come i cortili interni dei palazzi e i giardini privati, evitando di farlo scorrazzare liberamente in parchi pubblici e giardini promiscui.
Potete farlo toccare ed accarezzare da altre persone senza temere alcunché; portarlo a casa di amici con cani consenzienti e vaccinati per favorire il contatto con qualche adulto equilibrato prima di farlo entrare nel mondo degli “amici” del parco.
Potete fargli frequentare Puppy Class nelle quali vengano attentamente selezionati i partecipanti come soggetti non a rischio.
Evitate invece di metterlo in contatto con cuccioli di dubbia provenienza poiché, loro malgrado, sono spesso portatori di patologie infettive.
In ultima analisi, ma non per importanza, dovreste agire prevenendo la potenzialità di incorrere in malattie pericolose e spesso mortali evitando di comprare cuccioli a buon mercato da persone di dubbia moralità che mercanteggiano in vite senza alcuno scrupolo.
Se avete deciso di acquistare un cucciolo fatelo in un allevamento affidabile, dopo averlo visitato ed aver verificato le condizioni dei genitori oltre che della cucciolata.
Se ne adottate uno in un canile o in una associazione, o se lo trovate in strada, affidatevi subito ad un veterinario di fiducia che sarà in grado di darvi le indicazioni corrette per tutelare quel soggetto di cui spesso si hanno troppo poche notizie per gestirlo solo secondo buon senso.
Autore
Francesca Visalli
– Medico Veterinario –
Autore
Andrea Rettagliati
– Medico Veterinario –