Tommy è venuto a vivere con noi circa 3 anni fa. Nato randagio, ha vissuto per un pò con gli zingari e poi è stato temporaneamente affidato a una famiglia in attesa che qualcuno lo adottasse. Ha vissuto quindi la sua fase più delicata di crescita con questa famiglia che lo faceva uscire di casa raramente.
Questo periodo è durato circa nove mesi, e più il cane cresceva e più nessuno lo voleva adottare. Siamo arrivati noi nel momento in cui queste persone avevano deciso di portarlo al canile.

Il cane quindi non è stato correttamente socializzato. Quando lo abbiamo preso era aggressivo con i suoi simili e non rispondeva in alcun modo ai nostri richiami. Socievole con le persone anche se non in modo eccessivo con un aria sempre un pò distaccata.
Abbiamo avuto diversi problemi nel tentare di farlo socializzare con gli altri cani (si attaccava con i maschi). Alla fine ci siamo resi conti che avevamo bisogno di aiuto data la nostra inesperienza (ne io ne il mio compagno avevamo mai avuto un cane).
La prima cosa che ci ha insegnato Francesca è il rispetto delle esigenze del cane, capire i suoi stati d’animo, stabilire un pò di regole di buona convivenza e come rivolgersi a lui per ottenere qualcosa. Niente strilli (ed è verissimo sopratutto con Tommy) ma una calma fermezza la definirei.
In realtà siamo noi che abbiamo imparato tante cose e capito che non sapevamo niente di queste meravigliose creature e che tendevamo a considerare certi comportamenti in un modo completamente sbagliato. Tommy non ci riconosceva in alcun modo nel senso che eravamo solo procacciatori di cibo. Tutto il lavoro fatto al campo ma sopratutto fatto quotidianamente di rinforzi positivi e del catturare la sua attenzione, ha portato il cane a riconoscerci, a rispondere ai richiami e a sentirsi parte integrante del nostro gruppo.

Tommy non è diventato il cane più buono e più bravo del mondo, ma noi abbiamo capito e trovato la chiave per entrare in relazione con lui senza esercitare alcuna forzatura e lui ci ha riconosciuto di più come esseri da seguire in molte occasioni. Con il senno di poi affermo che chiunque prende un cane deve assolutamente fare un esperienza di educazione e che quella fatta da noi e un insegnamento costante per una relazione che durerà per sempre.
Ancora oggi io applico i suggerimenti di Francesca nella vita quotidiana, fuori e dentro casa anche piccoli giochi di attivazione mentale che a lui piacciono tantissimo e che lo rendono spesso anche indifferente alle nostre uscite di casa tanto è preso!